Guida alla corretta igiene del gatto

Pubblicato Categorie: Pet
Professional cat grooming in the cabin

Una delle caratteristiche distintive del gatto è la propensione alla pulizia. È risaputo che i felini dedicano circa il 10% dell’intera giornata a una scrupolosa e maniacale igiene del corpo. Attraverso la lingua, appositamente ruvida e porosa, riescono a eliminare parassiti, forfora e polvere, lasciando il pelo lucido e morbido.

Tuttavia, questa routine quotidiana che funge anche da potente antistress, non sempre è sufficiente soprattutto se il micio trascorre parecchio tempo all’aria aperta o sta facendo la muta. In questi casi, bisogna ricorrere a interventi supplementari.

Contrariamente a quanto tu possa pensare, aiutare il gatto a liberarsi da antiestetici nodi e sporcizia costituisce un momento di forte intimità e di socializzazione che contribuisce a creare un rapporto di fiducia solido e duraturo.

Si può lavare il gatto?

I gatti sono per natura degli animali molto puliti: non tollerano i cattivi odori o la sporcizia attorno a loro. Il tempo che dedicano all’igiene è un’ottima strategia contro i predatori e un sistema per favorire il rilassamento, la calma e sentirsi al sicuro.

Grazie alla straordinaria flessibilità del collo e all’azione della lingua, i felini riescono a raggiungere con facilità diverse parti del corpo e a liberarsi dei parassiti, della polvere e della forfora, motivo per cui il bagnetto risulta essere superfluo.

Salvo rare eccezioni, è risaputo che i gatti non hanno un rapporto ottimale con l’acqua. Ma allora, perché in tanti adottano questa abitudine? Lavare un felino potrebbe essere un’impresa non da poco, ma l’animale può solo trarne giovamento.

L’utilizzo di strumenti e prodotti adeguati alla pulizia aiuta a rimuovere l’eccesso di pelo nei periodi di muta, la sporcizia accumulata durante le consuete passeggiate all’aria aperta e gli eventuali parassiti che si intrufolano e annidano sul mantello del micio.

In circostanze particolari (un intervento, in caso di ferite, dolori o età avanzata) il bagnetto potrebbe rivelarsi un vero toccasana per il gatto. L’ideale sarebbe abituare l’animale alla toelettatura fin da cucciolo per fare in modo che non abbia paura dell’acqua.

Come va lavato il gatto?

Per evitare che il momento del bagnetto diventi traumatico per te e l’animale, cerca di creare un’atmosfera tranquilla intorno a voi. Prima di procedere, controlla la temperatura dell’acqua (tiepida) e verifica di avere a portata di mano un asciugamano per una rapida asciugatura.

Poi spazzola il pelo in modo da eliminare possibili nodi e sporcizia superficiale. In questa maniera, inizierai a preparare il gatto alla fase successiva. Riempi la bacinella con appena 10-15 centimetri d’acqua per non spaventarlo e utilizza un detergente o uno shampoo apposito per felini. I prodotti umani per l’igiene personale non sono assolutamente adatti perché potrebbero irritare la pelle e causare dermatiti e forfora.

Evita di posizionare il micio appena sotto il getto dell’acqua corrente e fai attenzione che occhi, orecchie e muso (parti delicate e molto sensibili) possano bagnarsi.

Quando giunge il momento del risciacquo utilizza una caraffa oppure una doccetta impostata al minimo e rimuovi qualsiasi traccia di schiuma da ogni parte del corpo, coda compresa.

Per asciugare il manto, avvolgi il felino in un telo morbido e caldo, in modo da assorbire l’acqua in eccesso e poi procedi con il classico phon, preferibilmente silenzioso oppure utilizza una stufetta termoconvettore.

In genere, se il gatto viene abituato al bagnetto durante i primi mesi di vita, l’esperienza non dovrebbe rivelarsi traumatica. Tuttavia, nel caso in cui dovesse opporsi, abbi il buon senso di non insistere. Salvo in casi strettamente necessari, potrai comunque curare l’igiene del felino utilizzando delle salviettine umidificate specifiche per gatti, degli shampoo a secco oppure dei panni leggermente umidi.

Ogni quanto va lavato il gatto?

A differenza dei cani, il gatto va lavato solo occasionalmente. Tuttavia, queste tempistiche possono variare in base allo stile di vita dell’animale, alla stagione e alla tipologia di pelo (corto oppure lungo).

In genere, ti consigliamo di lavarlo ogni 2-3 settimane se possiede un manto medio-lungo; mentre per tutti gli altri casi, basterà una volta ogni 2 mesi. Ti raccomandiamo di non eccedere perché bagnetti troppo frequenti potrebbero indebolire il pelo e comportare danni non indifferenti.

Come scegliere il miglior shampoo per gatti?

La cute del gatto è sensibile e delicata, motivo per cui quando scegli uno shampoo (a secco oppure a risciacquo), non puoi affidarti a un prodotto qualsiasi. Leggi attentamente le indicazioni e l’elenco dei principi attivi per prenderti cura del tuo micio in tutta sicurezza.

I prodotti a risciacquo sono maggiormente indicati per i mici tranquilli, già abituati al bagnetto. Il prodotto va applicato in piccole quantità solo sul manto già umido (evitando con cura occhi, orecchie e musetto) e massaggiato. Qualche esempio? Lo Shampoo Nbf Lanes Ribes Pet Ultra adatto per mici dalla cute delicata e soggetta a desquamazione. Il detergente ad azione protettiva e lenitiva, mantiene il pelo morbido e lucido, riducendo il rischio di colonizzazione batterica. La lozione Mivet Fruit al gusto mango rispetta il pH cutaneo e previene la fragilità del pelo ed è adatto anche per i cuccioli, ed essendo privo di coloranti e profumi sintetici, il prodotto regala un immediato benessere all’animale.

La regola fondamentale è di non utilizzare mai prodotti generici e non adatti ai nostri amici, in quanto potrebbero essere nocivi e creare problemi anche seri.

Come lavare il gatto a secco

Se il tuo micio non vuole proprio saperne di fare il bagnetto, prova con soluzioni alternative. In commercio trovi prodotti a secco specifici per gatti che, oltre a essere pratici, sono anche delicati sulla cute e il pelo dell’animale. Le formulazioni in polvere hanno una migliore capacità di assorbimento dello sporco e si rimuovono con dei semplici colpi di spazzola.

I prodotti in mousse vanno applicati prima su un lato e poi sull’altro del felino e rimossi con un panno morbido umido. Male che vada, in commercio potrai trovare delle salviettine umidificate specifiche per gatti, dall’azione lenitiva, protettiva e detergente.

Differenze tra gatto a pelo corto e gatto a pelo lungo

Da un punto di vista igienico, i gatti a pelo corto sono più facili da gestire. Non sono per nulla soggetti alla formazione di antiestetici e fastidiosi nodi, per cui basta una semplice spazzolata, un bagnetto o uno shampoo a secco per poter assicurare al pet un mantello lucido, morbido e ben pulito.

I mici a pelo lungo, invece, richiedono attenzioni maggiori, soprattutto durante il periodo della muta. Il sottopelo deve essere rimosso per evitare disagi alla cute, lo stazionamento di pericolosi parassiti e la presenza di possibili feltri.

In questi casi, se non hai la preparazione necessaria e gli strumenti adeguati, ti consigliamo di portare l’animale presso un centro di toelettatura specializzato. Si occuperanno del tuo gatto, senza tralasciare altri aspetti come la pulizia delle orecchie, dei denti (attraverso l’uso di dentifrici specifici) e delle unghie.

I toelettatori professionisti eseguono un primo bagnetto in acqua tiepida con uno shampoo delicato e dall’effetto pulente, seguito dall’asciugatura rapida con il phon silenzioso. Diversamente dai cani, ai gatti non viene applicato il balsamo perché la coda produce una sostanza che rende il pelo idrofobo. Si passa poi alla spazzolatura del pelo, alla cardatura (per fare in modo che il pelo della muta venga perso senza troppi sforzi) e alla snodatura, procedura atta a rimuovere possibili feltri, causati da un trattamento non adeguato o non frequente. Da ciò si può dedurre che la tosatura nei gatti a pelo lungo è da evitare.

L’intera procedura non disturba i pet, ma anzi li rilassa e li tranquillizza. Prima di lasciare libero il gatto, si completa l’opera con la pulizia delle orecchie, sia all’esterno che all’interno, mediante l’uso di un batuffolo di cotone idrofilo, senza entrare troppo in profondità per evitare danni. Questo passaggio è molto importante perché si vanno ad eliminare le cause di possibili otiti, ovvero l’umidità e le goccioline d’acqua.

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