In letteratura e nel cinema sono nemici giurati, ma la convivenza tra cane e gatto è davvero impossibile? Di base, non c’è nulla che li accomuni: il primo è un animale sociale mentre il secondo è individualista e solitario. Ma proprio perché in natura gli opposti si attraggono, tra i due potrebbe nascere una grande amicizia.
Prima di tentare di costruire un rapporto solido e duraturo, è importante valutare l’indole di ciascun animale, le abitudini e la razza. Condividere lo stesso tetto può non essere un’esperienza così traumatica, ma anzi trasformarsi in un valore aggiunto anche per gli amici umani. Scopriamo insieme come favorire la convivenza tra cane e gatto.
Qual è il rapporto tra cani e gatti?
“Sono come cane e gatto” è un’espressione usata di solito per indicare due persone particolarmente litigiose. Da ciò dovremmo dedurre che il rapporto tra questi animali diametralmente opposti sia davvero pessimo, ma come spesso accade l’apparenza inganna.
Caratterialmente hanno poco in comune. Il cane, fedele amico dell’uomo, è un animale abituato a vivere in branco e rispettoso delle gerarchie. Al contrario, il gatto è individualista, solitario, attivo e alla ricerca costante di nuovi stimoli. È molto territoriale, ma ciò non vuol dire che non sia in grado di condividere con un altro pet gli spazi di casa, a patto che non vengano invasi i luoghi per lui strategici come quelli di osservazione, di rifocillamento, di riposo e adibiti ai “bisognini”.
Anche il modo di comunicare è assai diverso: i cani sono molto espressivi, mentre i gatti hanno una mimica facciale pressoché statica. Il linguaggio del corpo ha interpretazioni differenti in base all’animale. Per fare qualche esempio, nel cane la coda in verticale (ma non tesa) indica spavalderia, dominanza mentre nel gatto assume il significato opposto, facendo intendere di essere ben disposto a fare qualcosa o di essere aperto nei confronti di qualcuno.
Il cane agita la coda per felicità o per indicare affezione, mentre il gatto per scoraggiare qualsiasi tipo di approccio. Le orecchie abbassate nel cane indicano predisposizione al gioco, nel gatto invece arrabbiatura. Infine, le fusa sono una manifestazione di affetto mentre il ringhio è un avvertimento.
Nonostante le profonde differenze caratteriali e di comunicazione, la convivenza tra cane e gatto è possibile a patto che l’uomo crei le condizioni ideali per conoscersi meglio, venirsi incontro e rispettarsi, abbattendo qualsiasi timore o impressione negativa iniziale.
Il momento migliore per far socializzare cane e gatto? Sicuramente quando sono ancora cuccioli. Non avendo vissuto alcuna esperienza negativa, entrambi sono ben disposti a conoscersi, a studiarsi senza temersi. Condividere momenti di gioco è un modo per comunicare, per capire le rispettive esigenze e apprendere il linguaggio dell’altro.
Potrebbe capitare, altresì, che i due cuccioli possano lottare tra loro. In questo caso, non bisogna intervenire in alcun modo. Prendere le difese dell’uno o dell’altro potrebbe rivelarsi controproducente e alimentare delle antipatie. È bene lasciare che vivano il momento ludico serenamente.
È molto importante però che l’approccio avvenga gradualmente, senza provocare alcuno shock. Il momento delle presentazioni deve essere vissuto con estrema cautela, evitando quelle giornate in cui i pet sono particolarmente eccitati a causa di una sessione di gioco intensa.
L’avvicinamento deve avvenire in primis per olfatto e solo quando avranno preso confidenza è possibile tenere i cuccioli nella stessa stanza, continuando ad osservarne il comportamento. Solo quando non si minacceranno a vicenda e l’uno non costringerà l’altro a scappare o a nascondersi, si può provare a far trascorrere loro più tempo assieme, giocando o dormendo vicini.
Le regole fondamentali per una convivenza serena
Una convivenza serena tra cane e gatto è possibile a patto che si rispettino i tempi e le abitudini di ciascun animale, senza mai forzare la mano.
Ecco alcune regole d’oro:
• Fare le dovute presentazioni con calma e agendo gradualmente. Per iniziare, è possibile far odorare ad entrambi (ovviamente in tempi diversi) un gioco o un cuscino dell’altro pet per abituarlo alla sua presenza. Utilizzare i trasportini per facilitare l’approccio è assolutamente sconsigliato, perché potrebbe rendere la conoscenza ancora più stressante ed avere nel tempo effetti deleteri.
• Ad ognuno il proprio spazio. Cane e gatto devono poter contare su un rifugio sicuro dove potersi ritirare ogni volta che ne sentono il bisogno, senza temere alcuna invasione da parte dell’altro. Allo stesso modo, ciotole e lettiera devono stare ben distanti.
• Monitorare i primi momenti di gioco. Questa accortezza è necessaria per impedire atteggiamenti eccessivi da parte di uno dei due.
• Mai scatenare inutili gelosie. Cane e gatto vanno trattati alla pari, senza riservare attenzioni particolari a uno di essi. Gli atteggiamenti positivi nei confronti del nuovo inquilino vanno premiati in egual misura, così come vanno subito rettificati quelli negativi.
Come abituare un gatto adulto ad un cucciolo di cane
L’arrivo di un cucciolo di cane potrebbe sconvolgere gli equilibri di un gatto adulto che, per indole, potrebbe sentirsi minacciato o sopraffatto. A differenza dei micetti, infatti, i cagnolini sono molto più irruenti e questo potrebbe essere inteso dal felino come un tentativo di invasione degli spazi e di detronizzazione.
In tal caso, è bene abituare l’animale facendo odorare un giochino del cucciolo e mantenendo inalterati i suoi punti di osservazione strategici. Controllando il piccolo Fido dall’alto, può così rendersi conto che nonostante tutto non costituisce in alcun modo una minaccia.
Come abituare un cane adulto ad un cucciolo
Un cane adulto, specie se femmina, ha la naturale predisposizione ad accogliere un cucciolo di gatto in casa. Tuttavia, in alcune circostanze potrebbe essere necessario stabilire alcune regole per una convivenza tra cane e gatto tranquilla e senza troppi pensieri. Un buon programma di addestramento può aiutare a far capire al cane che il gatto non è un giocattolo e che quindi bisogna smettere di attraversargli la lettiera, rubargli il cibo o peggio di inseguirlo per tutto l’appartamento. Per questo potrebbe essere necessario tenerlo al guinzaglio per qualche tempo.
Il cane, essendo un animale sociale, inserisce il gattino in una posizione gerarchica inferiore e come tale lo tratta. Tuttavia, se l’amico umano dovesse riservare delle attenzioni particolari al nuovo arrivato, potrebbe scatenare dei pericolosi attacchi di gelosia.
Cosa fare se non vanno proprio d’accordo
La convivenza tra cani e gatti è dunque possibile, ma richiede tempo e tanta pazienza. In base al carattere dei due animali, alle abitudini, alle attitudini e alla capacità di gestione del rapporto da parte dell’uomo, potrebbero volerci alcune ore, giorni o addirittura diversi mesi per poter condividere senza problemi lo stesso tetto. Ma cosa succede se entrambi non riescono a trovare un punto di incontro?
Se i due pet non riescono a legare, bisogna prendere visione della realtà ed evitare di forzarli, per non peggiorare la situazione. Chiedere consiglio al veterinario di fiducia può essere utile per sapere come comportarsi per migliorare alcuni atteggiamenti nei confronti sia dell’uno che dell’altro.
Se questo non dovesse bastare, ci si può rivolgere a un educatore esperto in problemi comportamentali, per scoprire le tattiche da mettere in atto per una coabitazione serena. Qualora anche questa soluzione non dovesse dare i risultati sperati, ma anzi portare a eventi spiacevoli con danni a cose e agli animali, potrebbe essere necessario valutare un’alternativa di qualità per uno dei due pelosetti.